Il Tempo, in sé fluire di momenti transeunti che vanno accolti, si apre a un "oltre" custode Eterno di valori trascendenti che vanno abitati. Vicende e realtà tendono alla suprema fusione nell'infinita Totalità, anima di ogni Speranza.

giovedì 23 giugno 2005

Nelle mani di Paolo Casini il mito di Pitagora diventa una originale chiave di lettura di molte pagine della storia della cultura e della scienza (Paolo Casini, L’antica sapienza italica. Cronistoria di un mito, Il Mulino, Bologna 1998, pp. 372, da “Sole 24Ore” del 24 gennaio 1999).
Il mito è quello di Pitagora. Il mito si costituisce intorno al sodalizio fondato nel VI secolo a.C. da una figura che già nell'antichità è leggenda. Sciamano e semidio, mago, taumaturgo dotato di poteri sovrannaturali. Iniziato ai misteri egizi, seguace di Zoroastro e di Mosè. Matematico e fisico, assertore dell'eliocentrismo, riformatore morale e capo di una setta religiosa. Di origine greca o tirrena, capostipite della “scuola italica”. All'inizio dell'Ottocento si pone in dubbio “perfino la sua inafferrabile presenza storica”. Rivendicato ed enfatizzato tra Seicento e Settecento fino ad acquisire la consistenza di un mito nazionale tra l'età napoleonica e l'Unità.
“Le leggende che circondano il Pitagora riformatore, sciamano, autore di miracoli e di meraviglie - scrive Casini - ricadono nelle fabulazioni del pensiero mitico, in un passato sapienziale arcaico, distinto dalla fase creativa nella quale le intuizioni della “scienza” pitagorica si configurano come frutto di ricerche razionali”
A Pitagora sono state attribuite dubbie priorità di scoperte tramandate da aneddoti, dal teorema che porta il suo nome, agli intervalli della scala musicale ai numeri irrazionali e ai solidi regolari “platonici”, di cui Euclide mostra le proprietà. I detti oracolari, i tabù alimentari, la dottrina della reincarnazione dell'anima, il simbolismo arcano dei numeri e l'armonia delle sfere celesti. Dissolte le nebbie della leggenda, la critica moderna ha rivelato l'inconsistenza di molte attribuzioni, viziate “dal peccato d'origine delle finzioni e invenzioni neopitagoriche”. e tuttavia “la storia delle idee non procede soltanto per verità razionali”, afferma a ragione Casini. Il suo percorso è molto più incerto e sfuggente.Ecco perché
“ignorare un mito così multiforme per il suo alto contenuto di errore precluderebbe ogni comprensione dei motivi accessori che fiorirono ai margini della leggenda e nutrirono l'immaginazione di generazioni”

martedì 21 giugno 2005

CADE ANCHE PER LA STORIA DELLA SCIENZA UNO STEREOTIPO CULTURALE: MEDIOEVO “OSCURANTISTA” CONTRO RINASCIMENTO “LUMINOSO”

Quasi tre secoli fa, Isaac Newton diceva di sé: «Io mi vedo come un fanciullo che gioca sulla riva del mare, e di tanto in tanto si diverte a scoprire un ciottolo più levigato o una conchiglia più bella del consueto, mentre davanti mi si stende, inesplorato, l'immenso oceano della verità».

A quel che Newton chiamava “divertimento”, noi siamo soliti dare il nome di scienza.

L'autunno del Medioevo fu tutt'altro che cupo e oscuro. Fu in quel momento che vennero poste le basi della “rivoluzione scientifica” di solito attribuita a Copernico, Galileo, Keplero, Newton. Sembra che certi studi sul concetto di moto o sulla teoria della materia che stanno all'origine delle ricerche della fisica moderna in realtà fossero già avviati nel tardomedioevo.

Cade anche per la storia della scienza uno stereotipo culturale, che si impose nel secondo Ottocento e che Burckardt nel suo saggio sulla “Civiltà del Rinascimento” codificò storiograficamente: medioevo "oscurantista" contro rinascimento "luminoso", tempo della ragione sovrana che dissipa ogni credulità o superstizione. Erano passi compiuti già in altri campi da storici come Huizinga e Kristeller, ma uno studioso americano, Edward Grant, sostiene che questa svolta nella interpretazione della storia della scienza risale agli inizi del Novecento con i quindici volumi pubblicati da Pierre Duhem sulla scienza nel Medioevo: “Fu il primo studioso a vagliare una quantità di manoscritti medievali restati a lungo sotto la polvere e inesplorati. Dopo questa ricerca Duhem poté sostenere che la Rivoluzione scientifica che normalmente viene associata ai nomi di Copernico, Galileo, Keplero, Cartesio, Newton fu in realtà lo sviluppo di premesse scientifiche già formulate nel trecento, in particolare dai maestri parigini”. come nota Grant nel libro ora pubblicato da Einaudi, Le origini medievali della scienza moderna, questa tesi fu ampiamente contestata dallo storico Alexandre Koyré, che negava la continuità tra la scienza medievale e quella moderna. E questo suo rifiuto poggiava sull'idea di un cambiamento sostanziale di quello che un altro epistemologo celebre, Thomas Kuhn, ha definito il “paradigma” che distingue le epoche culturali e, in questo caso, scientifiche. Questo libro di Grant è una miniera di dati, di nomi e di curiosità che ad un tempo affascina e atterrisce. Spiegare come siamo arrivati a scoprire le galassie e la nascita delle stelle, o come siamo diventati di casa con anatomia e composti chimici è parte di questo intrigante libro di storia e di scienza, e indirettamente anche di filosofia e teologia. Grant è docente emerito all'Indiana University, negli Usa.

lunedì 20 giugno 2005

La fondazione dell’Università Popolare di Casarano

Il 20 giugno 2005 è stata fondata con atto notarile l’Associazione Università Popolare di Casarano. Amministrazione Comunale, quattro Istituzioni Scolastiche di Casarano (Liceo Classico, Liceo Scientifico, Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato, Istituto Tecnico Industriale), quattro Associazioni non-profit locali e alcuni privati cittadini – su mia proposta e sollecitazione - hanno sancito il loro impegno comune a operare nel campo delle università popolari. Ecco i “Soci Fondatori:

  1. Prof. SCARCELLA Cosimo: promotore dell’Università Popolare, eletto all’unanimità Presidente per il prossimo quinquennio;
  2. Dottor VENUTI Remigio: Sindaco di Casarano;
  3. Prof. PEDONE Claudio: Assessore alla Cultura di Casarano;
  4. Avv. MEMMI Antonio: Assessore Pubblica Istruzione di Casarano;
  5. Prof. FASANO Franco: Dirigente Scolastico IPSIA di Casarano;
  6. Prof. MANNI Virgilio: Dirigente Scolastico Istituto Tecnico Industriale di Casarano;
  7. Prof.ssa PROVENZANO Maria Pia: Dirigente Scolastico Liceo Classico di Casarano;
  8. Prof. VENNERI Roberto: Dirigente Scolastico Liceo Scientifico di Casarano;
  9. Associazione “Cooperativa Senza Frontiere” di Casarano;
  10. Associazione “Amici del Presepe” di Casarano (Mimino DE MASI);
  11. Associazione “Pro-Loco” di Casarano (Ippazio PEDONE);
  12. Associazione “Primavera e Vita” di Casarano (Giovanni De Marco);
  13. Signor RICCHELLO Adriano.