Il Tempo, in sé fluire di momenti transeunti che vanno accolti, si apre a un "oltre" custode Eterno di valori trascendenti che vanno abitati. Vicende e realtà tendono alla suprema fusione nell'infinita Totalità, anima di ogni Speranza.
Visualizzazione post con etichetta corruzione. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta corruzione. Mostra tutti i post

mercoledì 9 gennaio 2019

SBAGLIARE E’ UMANO. OSTINARSI (per superbia) E’ DIABOLICO


In queste ore l’attuale inquilino della Casa Bianca ha parlato dallo Studio Ovale, dal luogo, cioè, dal quale un Presidente americano rivolge i suoi discorsi ufficiali a tutto il Paese, in occasioni seriamente drammatiche e per eventi di crisi estrema gravità, come fecero Harry Truman nel 1947, John F. Kennedy nel 1962, George W. Bush nel 2001 e Barack Obama nel 2915. Spiegato il desiderato innalzamento del muro sui confini del Messico come “una scelta fra giusto e sbagliato, fra giustizia e ingiustizia”, il presidente Donald Trump, con chiarezza di pensiero, con prosa chiara e sobria, con naturalezza disarmante per l’ingenuità apparentemente inoffensiva, ha ricordato a chi l’aveva avvisato che si trattava di un atto immorale, che: “Molti costruiscono recinzioni e barriere per le loro case non perchè odiano le persone che stanno fuori, ma perchè amano quelle che sono dentro". Quindi, a decidere le scelte umane anche riguardo al problema epocale delle migrazioni devono essere “i muri”, che separano e mettono i propri cittadini (sempre buoni e comunque  onesti) al riparo dall’invasione capricciosa di sventurati (sempre iniqui e comunque malavitosi), che abbandonano le proprie cose, rinnegano affetti  umani e tradiscono doveri civici, per girovagare alla ricerca di luoghi sempre nuovi e sempre ben accoglienti.

Facile retorica e comoda difesa: è sempre gratuito additare l’altro, meglio se il forestiero, come colui che porta il delitto, crea disordine e causa scelleratezze. Non sarebbe onesto, giusto e necessario ricercare chi e cosa è che causa i flussi migratoti ormai epocali? Per chi e per che cosa si scappa dal noto, per andare incontro all’ignoto, verso non si sa dove? E se la causa fosse l’odio seminato proprio dai potenti signori del denaro, della droga e della corruzione? Infatti, alza un proprio muro di difesa – almeno a lume di sensata ragione - chi si è procurato il nemico ed è, perciò, cosciente che deve difendersi! Chiunque lo faccia aprioristicamente, agisce senza dubbio in modo ancor peggiore, perché, pur non avendo oggettivi motivi che glielo suggeriscano,  segue acriticamente la teoria di Hobbes, per il quale la natura dell’uomo è quella d’un lupo contro tutto e contro tutti. Ma questa teoria ha ampiamente dimostrato a quali esiti conduce: non è l’animale che deve essere addomesticato dall’uomo, ma è l’uomo che deve imbestialirsi su modelli da giungla.

Certo non sono mai mancati né mancheranno mai, anche se in numero sparuto, gli uomini-sciacallo, che non perdono occasione per soddisfare le loro brame di potere e di ricchezza. Ma non sarà difficile – per qualunque governo sapiente, saggio e prudente - individuarli con tempestiva accortezza e neutralizzarli con decisa fermezza. Non sarà certo necessario “imprigionare” dentro muri innaturali popoli interi, per difendersi da uno sparuto numero d’individui pericolosi.
Non manca giorno in cui uomini di governo a tutti i livelli – dai responsabili di grandi nazioni ai piccoli tirannelli che li imitano – non rilascino dichiarazioni, che destano non poca perplessità per le loro implicite e forse inconsapevoli implicazioni. Si ascoltano parole buttate all’aria a cuor leggero, che rivelano in chi le pronuncia una personalità che, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, non ha certo nulla di “diabolico”, ma solo assenza totale di pensiero e di riflessione. Si tratta di una nuova “banalità del male”, come la definì Hannah Arendt, la filosofa ebrea che seguì, come giornalista, il processo contro Heichmann (il criminale nazista responsabile della eliminazione di milione di vite umane innocenti), ascoltando attonita e incredula le risposte date ai giudici dall’imputato; erano risposte agghiaccianti proprio per la loro irresponsabile ma tragica superficialità; e scrisse: “Restai colpita dall’evidente superficialità del colpevole, superficialità che rendeva impossibile ricondurre l’incontestabile malvagità dei suoi atti a un livello più profondo di cause e motivazioni. Gli atti erano mostruosi, ma l’attore risultava quanto mai ordinario, mediocre, tutt’altro che demoniaco e mostruoso (…). E prese forma l’immagine di un uomo incapace di distinguere la realtà dalla finzione, che non riusciva a distinguere il bene dal male”.

I potenti, che oggi detengono nelle loro mani i destini dei popoli, dovrebbero indagare responsabilmente, interpretare con perspicacia e individuare onestamente le cause reali, che costringono popolazioni intere a migrare e chiedere umana accoglienza. Se dovessero ravvisare eventuali furbizie e distorsioni hanno i mezzi per smascherale e fermarle, senza sparare sul mucchio degli innocenti. Ma hanno – nello stesso tempo – potere e mezzi per fermare all’origine i veri “autori” di tali fenomeni: scoprirli e punirli con la stessa fermezza, che si usa con i milioni di esseri umani inermi è loro dovere improrogabile. Ma è più agevole e indolore urlare con voce trionfante – alla sequela ossequiosa ora di Trump e domani d’un altro signore -  Altro che farne sbarcare altri o andarli a prendere con barconi e aerei, stiamo lavorando per rimandarne a casa un bel po'. Scafisti e terroristi: a casa!".

Infatti il pianeta è invaso solo da scafisti e solo da terroristi! I loro mandanti stanno al sicuro e ben protetti.




giovedì 26 maggio 2016

CORRUZIONE E PRESCRIZIONE TRA URGENZE E DUBBI


Pubblicato su Affaritaliani il 29 aprile 2016

Ciò che suscita stupore – che subito, però, si trasforma in indignazione – ormai non sono più la realtà e la scoperta dei fatti di corruzione ogni giorno più dilaganti e veramente sorprendenti. Stupiscono, invece, le reazioni di alcune parti del mondo della politica, quando sono interrogate e chiamate a trovarne i rimedi, al fine di debellare il più possibile la piaga della disonestà privata e del malaffare pubblico. 

Come, soprattutto nell’ultimo ventennio, il “potere legislativo” italiano abbia prodotto volta per volta (e spesso caso per caso) “strumenti  giudiziari” mirati a rendere impunibili non pochi né piccoli reati delle caste e delle lobbies è scritto nelle cronache di quegli anni e ormai sotto gli occhi di tutti. Tra tutti spiccano gli interventi sulla prescrizione, grazie alla quale sono state pronunciate (per costrizione di forza maggiore) numerose sentenze di non colpevolezza, prontamente scambiata e tatticamente propagandata come “innocenza”, tanto che da “presunti colpevoli” si diventava “sicuri innocenti” perseguitati, vittime di una giustizia vessatoria e amante delle manette.  

Da oggi – finalmente! – parte l’esame parlamentare del testo base per allungare i tempi della prescrizione. Significative le puntuali sottolineature fatte ieri all’inaugurazione dell’anno formativo della Scuola Superiore della Magistratura a Scandicci dal Presidente Mattarella, giunto a Firenze in treno. Ricordato il dovere di chiunque s’impegni in politica non solo di essere, ma anche di mostrarsi onesto in ogni momento e con tutta trasparenza, in quanto “nell'impegno politico si assume un duplice dovere di onestà per sè e per i cittadini che si rappresentano”, il Capo dello Stato ha avvertito: “Dobbiamo continuare a spezzare le catene della corruzione, che va combattuta senza equivoci e senza timidezze. Occorre una grande alleanza tra forze sane per sviluppare gli anticorpi necessari”. 

A tal fine è necessario che vi sia la massima coesione tra gli organi dello Stato e nelle istituzioni, perché “Il conflitto genera sfiducia, la giustizia è un servizio e un valore, le istituzioni devono saperla assicurare per evitare che si generi sfiducia e si dia spazio al malaffare". Certo, “Vanno rispettati i confini delle proprie attribuzioni, senza cedere alla tentazione di sottrarre spazi di competenza a chi ne ha titolo in base alla Costituzione”, ma ognuno deve fare senza indecisioni e negligenze il proprio compito. L’ordinamento giuridico e il funzionamento operativo della giustizia sono uno dei pilastri della vita democratica del Paese: "Ai magistrati è affidata la cura di uno degli aspetti fondanti del nostro Stato: la tutela dei diritti, della giustizia, delle libertà. Senza questi non c'è democrazia, non c'è uguaglianza, non c'è dignità della persona, in altre parole non c’è Repubblica”. 

Ecco allora lo stupore, quando si assiste a certi distinguo di qualche parte politica e ad alcune dichiarazioni di alcuni importanti esponenti di partito. Si è giunti a dover leggere il minaccioso ricorso all’uso della “fiducia al governo” anche su quest’atto così vitale per la sopravvivenza morale ed etica dell’Italia. Che senso avrebbe imporre un ultimatum sulla possibilità di somministrare l’unico farmaco salvifico a chi sta morendo proprio per la mancanza di quel farmaco?