Il Tempo, in sé fluire di momenti transeunti che vanno accolti, si apre a un "oltre" custode Eterno di valori trascendenti che vanno abitati. Vicende e realtà tendono alla suprema fusione nell'infinita Totalità, anima di ogni Speranza.

martedì 26 ottobre 2004

Le generazioni che hanno provocato e gestito le contestazioni del ’68 sono quelle che governano oggi – in maggior parte – i nostri modelli culturali e le nostre organizzazioni sociali ed economiche. Certo, qualche volta si fa fatica a convincersi che si tratta dei medesimi “protagonisti” della storia!

lunedì 25 ottobre 2004

LIBERTA’ VERA DI UNA COSCIENZA MORALE AUTENTICA

Ricordo che circa quarant’anni fa lessi con sentimenti di fiducia immensa e di luminosa speranza alcune parole che il filosofo Jacques Maritain – figura di primo piano nella chiesa cattolica d’allora e grande artefice d’importanti decisioni conciliari – scrisse, con coraggio ed entusiasmo, nel 1965 a conclusione dei lavori del Concilio Ecumenico Vaticano II. Eccole:

“Si esulta al pensiero che è stata ora proclamata la libertà religiosa. Ciò che così si chiama non è la libertà che io avrei di credere o di non credere secondo le mie disposizioni del momento e di crearmi arbitrariamente un idolo, come se non avessi un dovere primordiale verso la Verità. E’ la libertà che ogni persona umana ha, di fronte allo Stato o a qualsiasi potere temporale, di vigilare sul proprio destino eterno, cercando la verità con tutta l’anima e conformandosi ad essa quale la conosce, di ubbidire secondo la propria coscienza a ciò che ritiene vero riguardo alle cose religiose. La mia coscienza non è infallibile, ma io non ho mai il diritto di agire contro di essa”. (Il contadino della Garonna, trad. it., Brescia 1965, p. 11).

Le rileggo oggi. Guardo con occhi disincantati l’uomo del nostro tempo: la fiducia tende a scomparire; e talora s’affievolisce anche la speranza!

venerdì 22 ottobre 2004

Sognare – e contribuire a far sognare – un mondo ideale, o comunque diverso e migliore, non significa fuggire, come codardi, dalla realtà. Anzi, è tendere e lavorare, con operosa audacia, alla costruzione di un mondo popolato di ingiustizie meno disumane e occupato da sofferenze meno laceranti.