Il Tempo, in sé fluire di momenti transeunti che vanno accolti, si apre a un "oltre" custode Eterno di valori trascendenti che vanno abitati. Vicende e realtà tendono alla suprema fusione nell'infinita Totalità, anima di ogni Speranza.

giovedì 14 gennaio 2016

EINSTEIN: LIBERTÀ SPIRITUALE DEL CITTADINO E UNITÀ POLITICA

Non è mistero che i “cittadini” che abitano la “società” dei nostri tempi vivono situazioni carenti di vera libertà, a causa del dominante e sempre crescente egoismo in ogni settore e in ogni attività.
Qualunque azione individuale e qualunque relazione sociale sono sempre suggerite da interessi privati, del tutto privi d’ogni preoccupazione per eventuali ricadute sugli altri. 

Più che suggerire indicazioni opportune – che potrebbero suonare “interessate” - per combattere questi comportamenti non degni dell’uomo, è preferibile rileggere e meditare quello che circa un secolo fa ha scritto Albert Einstein.

“Senza personalità creatrici capaci di pensare e giudicare liberamente, lo sviluppo della società in senso progressivo sarebbe altrettanto poco immaginabile quanto lo sviluppo della personalità individuale senza l’apporto vivificatore della società.
Una comunità sana rimane perciò legata tanto alla libertà degli individui quanto alla loro unione all’interno di una società. È stato detto, e con molta ragione, che la civiltà greco-europeo-americana, e in particolare il rifiorire della cultura col Rinascimento italiano, che subentrò alla stasi del Medio Evo in Europa, trovò il suo fondamento soprattutto nella libertà e nell’isolamento relativo dell’individuo.
Consideriamo ora la nostra epoca. In quali condizioni si trovano oggi la società e le persone? In rapporto al passato, la popolazione dei paesi civilizzati è estremamente densa; l’Europa ospita all’incirca una popolazione tre volte superiore a quella di cento anni fa. Ma il numero di uomini dotati di temperamento geniale è diminuito senza proporzione. Soltanto un esiguo numero di uomini, a motivo delle loro facoltà creative, sono noti alle masse come personalità degne di considerazione. L’organizzazione ha in certo qual modo sostituito le qualità del genio nel campo della tecnica e, in misura notevolissima, nel campo scientifico.
La penuria di personalità si fa sentire in modo particolare nel campo dell’arte. La pittura e la musica sono oggi nettamente degenerate e suscitano nel popolo echi assai meno intensi. La politica non manca solo di capi. L’indipendenza intellettuale e il sentimento del diritto si sono profondamente ridotti nella borghesia, sicché l’organizzazione democratica e parlamentare che poggia su quella indipendenza è stata in molti paesi sconvolta; sono sorte dittature e sono state sopportate perché il sentimento della dignità e del diritto non è più sufficientemente vivo”.



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